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D'Alema: «Rivedere regole e controlli europei dopo la crisi dei mutui Usa»

dall'inviato Piero Fornara

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4 OTTOBRE 2008
Massimo D'Alema ed il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, durante il convegno dei Giovani imprenditori (Ansa/Cesare Abbate)

CAPRI – Massimo D'Alema al convegno dei Giovani di Confindustria ha «duettato» a distanza con Giulio Tremonti (che aveva parlato venerdì, qui a Capri), citandolo più volte nel corso del suo intervento: «Ho letto sui giornali che il ministro dell'Economia ha spiegato "il denaro non produce magicamente denaro"...è una citazione di Marx», ha ricordato con un sorriso. «Mi fa piacere – aggiunge – perché sia pure in bocca di Tremonti Karl Marx resta sempre Karl Marx».
Entrando poi in argomento, ha detto che «in una grande crisi come questa ci sono tre numeri che non tornano: uno di questi è il tasso di interesse che la Bce ancora ostinatamente difende soprattutto in una fase di crisi dei consumi, e che invece consiglierebbe un sistema più espansivo di sviluppo». Il secondo numero «che non funziona è il vincolo del 3% nel rapporto deficit/Pil del Patto di stabilità che Bruxelles dovrebbe rivedere in una forma più flessibile. Fermo restando che io sono per mantenere gli impegni, in questa fase c'è bisogno di un intervento in quel senso; il terzo numero che non va è l'1% di quota del Pil che deve andare al bilancio Ue».
Noi oggi assistiamo a un «cambiamento epocale del quale non siamo ancora in grado di valutare completamente gli effetti sia economici che psicologici» ha proseguito Massimo D'Alema. «Ho trovato giuste le parole del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, quando ha rassicurato sulla solidità del nostro sistema bancario e finanziario, che appare più robusto rispetto a quelli che hanno scelte strategie di rischio più spericolate». Ma adesso «non bisogna buttare il bambino con l'acqua sporca», «dove l'acqua sporca è il liberismo selvaggio e il bambino è la concorrenza e la lotta al corporativismo».
«Tutti speriamo che dal G4 di Parigi vengano decisioni importanti e non ci si limiti alla pur necessaria revisione dei criteri di contabilità», servono infatti «soluzioni strutturali e strategiche: serve di più, un sistema di regole e controllo»: così ancora D'Alema al convegno di Capri. «Credo che in Europa sia necessario prendere decisioni forti sia in materia di regole che di autorità di controllo».
Sui contratti, infine, D'Alema ha precisato che «è necessario avviare una riforma del modello contrattuale per migliorare i salari dei lavoratori», ma la riforma dei contratti però deve essere volta a migliorare i salari».

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